La manovra correttiva e le novità sul redditometro

Il Governo, con il D.L. n. 78 del 31/5/2010 (pubblicato nella G.U. n. 125 del 31/5/2010, S.O. n. 114/L), ha dato il via libera alla c.d. manovra correttiva, con l’obiettivo annunciato di ottenere maggior stabilità finanziaria viste le attuali difficoltà economiche del Paese. Fra le varie novità, meritano di essere evidenziate le modifiche introdotte in materia di accertamento sintetico (c.d. redditometro) del reddito delle persone fisiche (art. 38, commi 4 e ss., D.P.R. 600/1973).

L’accertamento sintetico è consentito sulla base dell’importo delle spese di qualunque genere sostenute nel periodo di imposta salva la prova che il finanziamento di tali spese sia avvenuto con redditi diversi da quelli posseduti nell’annualità oppure con redditi esenti o soggetti a ritenuta secca, o legalmente esclusi dalla base imponibile.

L’accertamento può altresì basarsi su elementi indicativi di capacità contributiva stabiliti da un D.M. dell’Economia, anche in modo differenziato per nucleo familiare e ambito territoriale,  con periodicità biennale.
L’accertamento sintetico scatta se il maggior reddito accertato supera di almeno il 20% quello dichiarato (in precedenza lo scostamento doveva essere del 25%).

Viene inoltre introdotto l’obbligo per l’Ufficio di instaurare un contraddittorio preventivo con il contribuente, avviando anche, se necessario, il procedimento di accertamento con adesione. Le novità hanno effetto a partire dai redditi per i quali non è ancora scaduto il termine di dichiarazione e quindi dal periodo di imposta 2009, dichiarato in UNICO 2010.

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