Le spese di rappresentanza e la Circolare AdE n. 34/E

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato un’interessante circolare (n. 34/E del 13/07/2009) che analizza dettagliatamente le novità apportate lo scorso anno in tema di spese di rappresentanza. Dalla lettura del documento non si evincono rilevanti novità utili per l’applicazione del novellato art. 108 Tuir, tuttavia risulta utile ripercorrere le modifiche normative che, sebbene avessero l’intento di semplificare, di fatto hanno ingarbugliato ancora di più una fattispecie di costi che da sempre genera problemi applicativi non solo ai fini reddituali ma anche, di conseguenza, ai fini IVA.

La circolare evidenzia fortemente la necessità di conservare tutta la documentazione necessaria per consentire ai verificatori fiscali di ricostruire i fatti che hanno determinato l’insorgere della spesa, così da poter giudicare se la qualificazione data dal contribuente sia o meno corretta. C’è da dire che nell’interpretazione dell’insieme di nuove disposizioni in tema di spese di rappresentanza, spese di vitto e alloggio, nonché spese a favore di dipendenti, non mancheranno “aree grigie” che potrebbero, in determinati casi, far sfociare la verifica in contenzioso.

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Circolare 34/E 2009

Un pensiero riguardo “Le spese di rappresentanza e la Circolare AdE n. 34/E

  1. Dal 2016 verranno incrementate le spese di rappresentanzadeducibili dal reddito d’impresa, in quanto sono stati aumentati i limiti proporzionali ai ricavi annuali delle aziende. Si potrà dedurre un importo massimo pari all’1,5% (prima 1,3%) dei ricavi e proventi della gestione caratteristica (voce A.1 e A.5 del conto economico), fino a 10 milioni di euro di ricavi, allo 0,6% (prima 0,5%) per la parte eccedente 10 milioni e fino a 50 milioni di euro, e allo 0,4% (prima 0,1%) per la parte eccedente 50 milioni di euro.

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